
Victoria Branson
Club Italie-France: La sua formazione in Psicologia, in Marketing e Comunicazione, le permette di essere un’esperta di Personal Branding, tra i più richiesti al mondo. Lei ha anche ottenuto il certificato in Transformational Life Coaching. Si può affermare che gli studi aiutino a trovare il nostro posto nel mondo?
Victoria Branson: Se viene affermato di essere laureati alla Sorbonne, presso HEC, o presso Harvard, o di aver studiato undici anni in India con il Dalaï Lama, sono compresi immediatamente anche quali siano i vostri valori ed opinioni. Scegliendo la propria formazione, si svela molto di più su sé stessi che quando si scrive un’autobiografia dettagliata. Quando si sceglie dove studiare, non si sceglie solo una professione, ma scegliamo anche il gruppo di referenza, i valori ed il contesto di ciò che definisce la nostra personalità.
Vi fornisco un esempio personale. La mia prima formazione è la linguistica. Essa, mi riferisce ad un gruppo di persone per la quale la ricerca di un linguaggio, di mutua comprensione tra persone di ogni cultura, è importante. La mia formazione in Marketing in Svizzera, mi colloca già tra le persone che conoscono bene il branding e che sono capaci di vedere e di creare della bellezza in questo mondo. La mia formazione in Psicologia e coaching di vita, negli Stati Uniti, indica con certezza che io faccia parte di una comunità che comprende il funzionamento dei processi mentali più profondi e mi permette di aiutare le persone a raggiungere il loro potenziale. In risposta alla sua domanda, si può dunque affermare, che l’educazione determina il gruppo di referenza al quale si sceglie d’appartenere e che vi permette di esprimere i vostri valori.
Club Italie-France: In un’intervista recente, lei ha affermato che una persona “che si trova nella contentezza, non senta poi finalmente un desiderio di cambiamento”. In questa circostanza, non vi è il rischio di essere sempre insoddisfatti? Quale consiglio potrebbe darci su quest’aspetto?
Victoria Branson: Lei ha sollevato dei soggetti importanti, nella sua domanda. Il primo, è il legame tra l’insoddisfazione ed il potenziale di sviluppo. Il secondo soggetto, è di sapere come quest’insoddisfazione si manifesta, e come conviverci.
Riguardo il primo soggetto, l’insoddisfazione è la sola fonte di sviluppo. Ogni persona ha un’idea di sé stesso reale, ed un’idea di sé stesso ideale. Se questi due punti coincidono, allora lo sviluppo non sarà possibile. Se il sé stesso ideale è superiore al sé stesso reale, esiste un potenziale di sviluppo al fine di appagare lo scarto. Ma in questo registro, c’è anche dell’insoddisfazione. Di conseguenza, lo sviluppo senza insoddisfazione è impossibile. È soltanto cercando di raggiungere il sé stesso ideale, che noi perseguiamo il cammino dello sviluppo.
Quanto al secondo aspetto della sua domanda – sulla maniera in cui si manifesta l’insoddisfazione, si distinguono due categorie di persone. Alcuni ricercano le cause della loro insoddisfazione nel mondo esteriore e le circostanze (politiche, genetiche, climatiche, storia familiare, ecc.). Altre, percepiscono le ragioni di ciò che loro succede in loro stessi, ed assumono, la loro responsabilità personale. Si fissano degli obiettivi personali, e fanno tutto ciò che è possibile, per ridurre questa differenza.
Il mio consiglio è di apprendere a vivere con l’insoddisfazione e di utilizzare questo sentimento come base di lavoro, poiché è un potente motore del nostro sviluppo. Un mezzo efficace, di gestire questo sentimento è di fissarsi degli obiettivi e di mettere tutto in opera per raggiungerli. In questa configurazione, all’approssimarsi dell’obiettivo, l’insoddisfazione si trasforma in eccitazione.
Club Italie-France: Nello specifico, in cosa consiste il suo metodo così unico e perché le persone vengono specificatamente verso di lei?
Victoria Branson: La mia squadra ed io stessa siamo specializzati nello sviluppo ed il rebranding del marchio. Il carattere unico della nostra impresa risiede nel modo in cui lo svolgiamo.
Avendo una formazione in psicologia ed una vasta esperienza pratica, comprendo profondamente quali strutture personali e quali valori una persona voglia incarnare attraverso un marchio. Aiuto il cliente ad esprimere al meglio i suoi valori e la sua personalità attraverso il suo branding.
Ovvero, noi creiamo dei marchi, non concentrandoci solamente su ciò che è bello, ma anche sul modo con cui questa persona e le sue forze, si manifestano attraverso il marchio. Di conseguenza, malgrado il fatto che il nostro “tocco” sia visibile in ogni progetto, esso è assolutamente unico, si tratta di un lavoro d’orefice.
Peraltro, in quanto imprenditore, so fino a che punto il tempo dei miei clienti sia prezioso. Con la mia squadra, abbiamo lavorato molto, per assicurarci che il processo di creazione del marchio stesso, sia non solo approfondito e di alta qualità, ma anche ottimale oltre che possibile.
Club Italie-France: Leggendo uno dei vostri articoli, abbiamo scoperto che lei “non ama correre, ma che ama correre delle maratone”. La tenacità può riprendere questo detto? È un valore che lei condivide?
Victoria Branson: In effetti, ho corso molte maratone, nonostante non sia una grande fan della corsa a piedi. Nel giugno 2022, ho anche fatto la scalata del Monte Bianco, senza mai aver praticato l’alpinismo in precedenza.
Faccio tutto ciò, perché è molto importante per me avere degli obiettivi nella vita che, secondo me, superano le mie capacità reali, e mi mettono in un clima di sfida. Sono inoltre, sempre stata appassionata della massimizzazione del mio potenziale e del potenziale dei miei clienti. Al fine di aiutare i miei clienti, a raggiungere il loro potenziale, grazie al loro brand, trovo innanzitutto importante liberare il mio proprio potenziale, grazie al mio proprio marchio personale.
Ritornando al soggetto dell’insoddisfazione: se noi facessimo sempre ciò che ci piace, non raggiungeremmo mai il nostro potenziale, noi non cresceremmo mai. Sapendo ciò, esco coscientemente dalla mia zona di comfort per raggiungere un livello più elevato, e scoprire nuovi orizzonti.
Club Italie-France: Perché una tale infatuazione attorno il rebranding in generale?
Victoria Branson: L’era della digitalizzazione detta le sue proprie esigenze, nella maniera di posizionare un marchio. Allo stesso tempo, le persone vogliono vivere sempre di più la propria vita con autenticità in tutti questi aspetti, diffondere i loro valori, lasciare un’eredità dietro loro, realizzarsi il più possibile, e non solamente ottenere dei risultati commerciali. Un marchio che vi rifletta pienamente, e che parla esso stesso del vostro “viso” che voi mostrate al mondo, tutti i giorni. Esso, riflette i vostri valori, il vostro statuto.
Quando ci vestiamo al mattino, non lo facciamo per nascondere la propria nudità, o per proteggersi dal freddo. Il vestito ha da molto tempo cessato di riempire questa funzione. È un segno di chi voi siate. Il Branding del vostro marchio, è lo stesso. Se voi avete un’impresa, il vostro marchio è un’opportunità di mettere in risalto la vostra personalità attraverso esso stesso, di esprimervi, e di farlo lavorare per voi in ogni momento.
Oggi, come regola generale, il vostro cliente non vi vedrà più in persona, né vedrà i vostri vestiti, né il vostro biglietto da visita. Tutto ciò che saprà su di voi, è il vostro marchio, che vedrà on-line, e per il quale tirerà in qualche secondo delle conclusioni su chi voi siete. È dunque molto importante, avere un marchio che vi rifletta il più possibile e che sia irreprensibile in termini d’impressione. È perciò, che sviluppo costantemente la mia expertise e l’expertise della mia squadra, permettendo ai miei clienti di avere il migliore marchio dal punto di vista visivo, ed un marchio unico, al fine di risaltare la singolarità della loro personalità.
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