Club Italie-France: Intervista Sandra Bianchi - Opinion Leader

Sandra Bianchi

Club Italia-Francia: Lei è nata ed ha studiato in Italia, per trasferirsi solo successivamente in Francia. In che modo le sue origini hanno influenzato la donna che Sandra Bianchi è diventata oggi?

Sandra Bianchi: Sono nata e cresciuta in un piccolo paese della Toscana, in una terra bellissima denominata Maremma, tra mare e collina, tra filari di viti e uliveti e un mare selvaggio; una terra che però ospita anche l’imponente centro siderurgico di Piombino. Terra di contraddizioni, di genialità ma anche di operosità industriale e dove ho imparato innanzitutto che le diversità, paesaggistiche, culturali e sociali, possono convivere ed essere complementari; possono darsi forza reciprocamente.

C’è poi la mia formazione: “Puoi raggiungere ciò che vuoi con l’impegno e la passione”, mi hanno sempre ripetuto i miei genitori,  la mia mamma e il mio babbo (sì “babbo”, come si usa in questa parte d’Italia per indicare il proprio padre!). La mia maestra è stata un’importante educatrice: mi ha fatto amare la matematica e ancor più ha sempre creduto in me e nella mia creatività.

Niente è stato semplice, niente è stato sempre ovvio: le scuole materne ed elementari non erano nel  paese in cui vivevo, i giochi erano spesso inventati e riutilizzati, al Liceo il professore di latino e greco era un fanatico del sistema educativo spartano, nella grande e affollata Aula Magna di Ingegneria di Pisa eravamo solo due ragazze, raggiungevo il mio primo posto di lavoro con un motorino di seconda mano. Sono cresciuta nella consapevolezza che volere è potere, che non c’è un solo modo di raggiungere i propri obiettivi e che vedere le cose in maniera diversa, assumere anche un altro punto di vista, può essere un grande valore.

Club Italia-Francia: Lei è ingegnere aerospaziale e ha una importante esperienza in Airbus. L’ingegneria aerospaziale è ancora oggi considerata come « roba per uomini » e la battaglia per la parità non è ancora vinta. Perché risulta ancora cosi difficile per le donne affermarsi nelle materie STEM? Airbus ha delle politiche interne per promuovere la parità?

Sandra Bianchi: Nonostante siano stati fatti passi avanti  verso la parità di genere (è stato raggiunto ~70% di occupazione femminile), quello delle STEM è un ambito in cui rimane molto da fare per ottenere una reale uguaglianza. Diverse sono le ragioni di ordine sociale e culturale, che credo possano essere individuate in tutte le fasi della formazione dell’identità femminile. In generale, sembra che le bambine siano poco attratte dalle materie scientifiche, ed abbiano migliori risultati in altri ambiti della conoscenza, come quelli artistici o umanistici. Il rapporto tra donne e istruzione continua ad essere molto controverso anche nella fase della formazione universitaria. Infatti, circa il 60% dei laureati è donna con risultati in media migliori dei colleghi maschi, ma meno del 30% nelle cosiddette materie STEM e la percentuale crolla ulteriormente per facoltà più specifiche come ingegneria meccanica ed aerospaziale.

Perché questa situazione evolva, sarebbe necessario a mio parere, agire nelle varie fasi della formazione, cercando di stimolare l’interesse delle bambine alle materie scientifiche.  In questo processo famiglia e scuola possono svolgere un ruolo determinante, superando gli stereotipi di genere che, a volte inconsapevolmente, genitori ed educatori tramandano ai loro figli e ai loro allievi. Sarebbe cioè necessario far comprendere alle bambine e alle ragazze l’importanza, e soprattutto la bellezza, delle materie scientifiche, informarle relativamente agli sbocchi lavorativi e offrire modelli reali di donne che svolgono professioni tradizionalmente maschili per ampliare il loro immaginario e potersi rispecchiare e dare loro fiducia nella possibilità di aver successo nell’ambito STEM.

C’è poi il mondo aziendale in quanto tale: in una comunità di uomini può risultare non ovvio e scontato affermare il proprio ruolo in quanto donna, sentirsi a proprio agio e trovare il proprio posto, sperabilmente di rilievo. Dall’altra parte è però sempre più evidente che una maggiore inclusione delle donne può essere tradotta in un vantaggio economico per le imprese. La valorizzazione della diversità (in tal caso includendo e dando più voce al genere femminile) rappresenta un’opportunità di successo in quanto viene capitalizzato il talento che c’è in ciascun individuo e la varietà e complementarietà dei punti di vista. Storicamente il settore aerospaziale è considerato maschile ma in Airbus abbiamo compreso il valore di una forza lavoro differenziata. 

Il numero della presenza femminile aumenta di anno in anno (18% nel 2019) ed è in crescita anche la rappresentanza delle donne nei ruoli di management (con un punto percentuale in più nel 2019, abbiamo raggiunto il 13.1% di presenza femminile) e in ruoli tradizionalmente ricoperti da uomini. Ad esempio, dei 12 membri del comitato esecutivo di Airbus, le donne sono due, compreso il nostro CTO (Chief Technology Officer- Responsabile della Ricerca e Sviluppo). Possiamo fare un ulteriore esempio: nella divisione Airbus Defence & Space,  il responsabile dell’Ingegneria e il capo delle Operations (che include responsabilità della produzione, qualità, acquisti) sono due donne. Tutto questo è abbastanza? La risposta è ovviamente: NO. Per questo in Airbus si opera attivamente per promuovere un ambiente di lavoro che faciliti l’inclusione e la diversità e molte sono le iniziative che supportano questo progetto.

Dal 2015 è stato istituito un gruppo di lavoro (Balance for Business) con oltre 11.000 partecipanti la cui missione, tra gli altri obiettivi, prevede anche quello di attrarre, sviluppare e trattenere nell’azienda donne qualificate. Nel 2019 si contano più di 60 progetti finalizzati, che includono programmi di mentoring, coaching, sponsorship e iniziative specifiche per incrementare sia competenze che leadership femminile.  Airbus supporta attivamente UN WOMEN che fornisce una guida per divulgare i principi WEP (Women`s Empowerement Principles) allo scopo di sostenere e promuovere lo stato paritario delle donne nel mondo economico. Per concludere, la questione è complessa, molto rimane da fare e penso che sia fondamentale un intervento ad ampio raggio, facendo molta informazione e promuovendo collaborazioni di vario tipo tra imprese, scuole, istituzioni ed enti di formazione.

Club Italia-Francia: Tutti sappiamo che i prossimi mesi saranno molto difficili per l`economia mondiale ed europea. Le difficoltà non toccheranno solo le PMI ma anche le grandi aziende. Molti hanno pensato che la crisi scaturita da questo virus non abbia fatto altro che dimostrarci ancora una volta la fragilità del sistema economico creato negli ultimi 30 anni. Secondo lei quali saranno le principali sfide per le aziende internazionali nel futuro prossimo?

Sandra Bianchi: A dire il vero, che ci fossero potenti forze di cambiamento in atto e che queste avrebbero portato ad una grande e radicale trasformazione dell’economia e del lavoro era già stato intuito da tempo. Con il crollo del muro di Berlino, la fine del blocco orientale e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, già alla fine del secolo scorso avevamo intuito che il mondo stava subendo profondi cambiamenti diventando un luogo volatile, incerto, più complesso e ambiguo, in cui i tradizionali modelli della modernità, fondati sulle due grandi colonne portanti della casualità lineare e della fiducia nel progresso, non reggevano più all’urto dei cambiamenti “disruptive” che avanzavano vorticosamente. Il virus ha agito da acceleratore di processi evolutivi su cui le aziende stavano (o avrebbero dovuto) concentrarsi già da tempo.

È importante accelerare la trasformazione digitale in tutti i suoi aspetti, le modalità di lavoro  ed innovare: il mercato ha subito un forte cambiamento e i bisogni sono cambiati La pandemia ha fatto emergere tutta la fragilità delle catene di approvvigionamento. Si tratta quindi di rivedere strategicamente le filiere produttive per limitare i rischi di rottura delle catene di alimentazione e pensare all`affidabilità e certezza della disponibilità delle merci aumentando la flessibilità e probabilmente facendo re-shoring di alcune attività prima delocalizzate. A causa del confinamento totale imposto dall’emergenza sanitaria, le aziende hanno dovuto riorganizzarsi attraverso l’utilizzo massiccio dello smart working passando da un 5% del 2019 a più del 40% degli occupati in Europa che hanno lavorato abitualmente da casa. La sfida è stata e sarà quella di fornire a ciascuno i mezzi per poter operare da remoto e rendere più solidi i vari sistemi informatici e rendere più sicuri lo scambio dei dati. Lavorare da remoto con limitate interazioni fisiche richiede una modificazione delle competenze e abilita del singolo individuo e del gruppo di cui fa parte. Questa è una delle sfide più significative perché richiede un profondo cambiamento culturale all’interno dell’azienda e un cambiamento dell’interazione con il mondo esterno, con i clienti, i partner e i fornitori.

Club Italia-Francia: Molti sono gli italiani in Francia che riescono ad avere carriere brillanti, spesso nel management di grandi aziende, e lei in quanto Vice-Presidente di Airbus ne è un esempio. A suo avviso, gli italiani hanno caratteristiche particolari apprezzate all’estero o si tratta di un semplice caso? 

Sandra Bianchi: Gli Italiani che vivono e lavorano all’estero sono in continua crescita e la Francia è tra le prime cinque destinazioni. Anche se può risultare riduttivo generalizzare, ritengo ci siano comunque caratteristiche peculiari degli Italiani che vengono apprezzate dai francesi. Sicuramente paga la creatività e la flessibilità tipica degli Italiani. A parità di competenze, gli Italiani paiono più adatti a gestire la complessità e hanno una grande capacità di adattamento a contesti diversi e di integrazione con culture aziendali a volte agli antipodi. La nostra formazione scolastica è pressoché unica: lo studio dei classici, del latino e in alcuni casi del greco, è alla base della maggior parte dei percorsi scolastici e garantisce un’apertura mentale che permette elasticità, intuizione e un pensiero laterale molto forte. Tutto questo risulta complementare allo stile “cartesiano” tipico della forma mentis dei francesi; peraltro, rispetto altre culture (anglosassone o tedesca) che tendono a marcare le differenze, Francesi e Italiani continuano ad avere una maggiore prossimità culturale che facilita il reciproco dialogo e apprezzamento.

Club Italia-Francia: Airbus ha da poco vinto il nuovo contratto di gestione delle telecomunicazioni satellitari per le missioni militari e civili dell’Unione Europea. Possiamo dire che le aziende come Airbus siano un buon propulsore per fare avanzare la costruzione europea?

Sandra Bianchi: Decisamente sì. Airbus è un esempio di collaborazione europea sin dall’origine, più di mezzo secolo fa. L’idea di creare un comparto aeronautico europeo fu iniziativa di Francia e Germania, a cui si aggiunsero successivamente Regno Unito e Spagna. Un’impresa che allora poteva sembrare impossibile: produrre e vendere aerei commerciali entrando in un mercato dominato dagli Stati Uniti, vittoriosi nella seconda guerra mondiale proprio grazie alla supremazia nei cieli e che, nel dopoguerra, sfruttando la tecnologia acquisita, padroneggiavano anche la nascente industria degli aeromobili civili.

Il primo velivolo della nascente Airbus, l’A300 con il doppio corridoio e solo due motori, ha rappresentato una novità nella tecnologia aeronautica del tempo, ma fu anche la risposta alla compagine frammentata dell’industria aeronautica dell’epoca, nonché all’esigenza di unire tante piccole imprese per poter finanziare i costi elevati della ricerca e sviluppo di progetti tanto complessi quanto innovativi.

Quando oggi voliamo su un aereo Airbus, è l’integrazione Europea che ci porta nei cieli: il primo volo delle ali dell`A350 è da Broughton nel Regno Unito a Tolosa per essere montato sulla fusoliera dell`aereo a lungo raggio più moderno e più ecocompatibile del mondo. Altre parti arrivano nell`impianto di assemblaggio dagli altri stabilimenti in Germania, Spagna e nord della Francia. E l’Airbus continua a plasmare il settore aerospaziali e della difesa con innovazione all’avanguardia quali la digitalizzazione del design aerospaziale, lo sviluppo di nuove opzioni di mobilità urbana, l`utilizzo di idrogeno come fonte di energia per i voli a zero emissioni.

Airbus ricopre anche un ruolo chiave in due dei più ambiziosi programmi di difesa europei di questo secolo: l`Eurodrone (European drone) e il Future Combat Air System – FCAS. L`Eurodrone sara` il primo nel suo genere, interamente sviluppato e prodotto in Europa con la collaborazione di Francia, Italia, Germania e Spagna. Il progetto servirà anche come base per FCAS. FCAS è uno strumento determinante per garantire la futura autonomia e sovranità europea in difesa e sicurezza. Questo permetterà di rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo come hotspot industriale e tecnologico nei settori della difesa con imponenti ricadute anche nel mondo civile.

Club Italia-Francia: Che cosa si sente di consigliare alle giovani donne che si affacciano al mondo del lavoro?

Sandra Bianchi: Il mondo di oggi è in continua e veloce trasformazione, i bisogni cambiano ed evolvono continuamente insieme a noi. Il consiglio che rivolgo a tutte le donne è quindi quello di essere aperte a tutto ciò che c’è di nuovo, di essere curiose e fare patrimonio di ciascuna esperienza cercando stimoli per affinare il proprio impegno e la propria professionalità. Bisogna osare, mettersi in gioco e uscire dalla cosiddetta “confort zone”: sarà opportunità di apprendimento e crescita. E bisogna mettere in conto, durante il proprio percorso professionale, anche di trovare possibili ostacoli o di dover effettuare aggiustamenti ai propri obiettivi: è importante comprendere e trasformare ogni piccolo fallimento in una grande opportunità. Direi quindi a tutte le donne di credere sempre in voi stesse, perseverare nei propri obiettivi, chiedere aiuto se necessario, fare gruppo e collaborare: nessuno ha tutto il sapere o risolve da solo problemi complessi. E’ il valore apportato da ciascuno e la capacità di lavorare insieme che permette di raggiungere grandi e importanti traguardi.

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Club Italie France - Opinion Leader Sandra Bianchi
Vicepresidente di Airbus
Daisy Boscolo Marchi - Club Italie-France - Manager
a cura di
Daisy Boscolo Marchi