Club Italie-France: Intervista Jean-Pascal Hesse - Opinion Leader

Jean-Pascal Hesse

Club Italia-Franciala sua famiglia ha vissuto l’esilio, lo sradicamento, il dolore di un viaggio senza ritorno in Algeria. Pierre Cardin, nato in Italia come Pietro Costante Cardin, ha vissuto come lei l’esodo dall’Italia e il razzismo. Qual è la sua opinione sui movimenti migratori e sulla sfida che l’Europa deve affrontare?

Jean-Pascal Hesse: Se i migranti internazionali sono un’occasione per il nostro paese e per l’Europa, penso che oggi i flussi migratori debbano essere controllati meglio. L’espansione economica dei paesi europei e l’invecchiamento della popolazione non consentono più un’immigrazione significativa. In 50 anni l’Europa, che era una terra di emigrazione, è diventata una terra di immigrazione, senza che ci rendessimo conto dei pericoli di questa intensificazione. Oggi è fondamentale regolare l’immigrazione per comprendere meglio, ad esempio, la diversificazione etnica e culturale dei nuovi migranti.

Club Italia-Francia: italiano di origine e poi naturalizzato francese, qual era il posto dell’Italia nella vita di Pierre Cardin?

Jean-Pascal Hesse: Pierre Cardin, nato in Italia nel 1922, è arrivato in Francia all’età di 2 anni. Anche se è stato naturalizzato francese al suo arrivo a Saint-Etienne con la sua famiglia, si è sempre sentito italiano e non ha mai rinnegato la terra dei suoi antenati al punto da chiedere al governo italiano di poter riavere la sua nazionalità italiana … Cosa ha ovviamente ottenuto!

Oggi continua a parlare italiano con la sua famiglia. Ama la cucina italiana, la cultura italiana e ha persino comprato il Palazzo Casanova a Venezia dove gli piace trascorrere le sue vacanze in estate … Porterà l’Italia nel suo cuore per sempre.

Club Italia-Francia: Pierre Cardin inizia il suo apprendistato all’età di quattordici anni presso Bonpuis. Primo sarto della casa Christian Dior nel 1946. Nel 1953 lancia la sua prima collezione e diventa membro della Chambre syndicale de la couture. Partendo da zero ha costruito un marchio solido conosciuto in tutto il mondo. Qual era la sua ricetta per il successo?

Jean-Pascal Hesse: Pierre Cardin ha avuto durante tutta la sua vita grandi ambizioni e ha sempre espresso il desiderio di successo e conquista. Uno stilista visionario e un uomo d’affari incallito, la sua vita è una storia di successo, la sua ricetta per il successo è il lavoro e altra cosa importante, non ha mai avuto dubbi sulle sue capacità.

La sua infanzia difficile, il suo arrivo in Francia e il fatto di essere etichettato con l’immagine dello stereotipo italiano “mangiatore di maccheroni” gli ha dato una grande forza. Queste critiche non di certo valorizzanti sono stati una forza trainante … e il suo feroce appetito per il successo è senza dubbio la sua vendetta sulla sua vita di immigrato italiano.

Club Italia-Francia: Pierre Cardin è stato l’inventore di nuovi modelli di business nel campo della moda: è stato il primo stilista a l’origine del prêt à porter, a prendere in considerazione nuovi modelli di distribuzione, a far sfilare gli uomini, a lanciare il sistema delle licenze e ad andare all’estero, come in Giappone nel 1957. Primo stilista a trasformare il suo nome in marchio internazionale, Pierre Cardin è unico nel suo modo di creazione e di auto-promozione. Quali sarebbero i nuovi modelli di business da inventare per essere rivoluzionari oggi?

Jean-Pascal Hesse: Pierre Cardin è stato un precursore in molte aree. È stato il primo ad aver avuto l’idea di sviluppare e rendere accessibili le sue creazioni e formalizzare un sistema di licenze che ha fatto il suo nome e la sua fortuna. Oggi tutto sembra essere già stato pensato e fatto in questo settore. Credo che i nuovi modelli di business debbano adattarsi in particolare alla rivoluzione digitale che ha cambiato il panorama economico delle imprese. L’impresa deve essere ancora più aperta al mondo, essere alla ricerca dell’innovazione di domani e imparare a tener conto delle nuove tecnologie del futuro.

Club Italia-Francia: L’impero Cardin ha migliaia di beni: sartoria, alberghi, ristoranti, spettacoli di produzione, generi alimentari, oltre 600 licenze (costumi per uomo, asciugamani, occhiali, profumi, orologi, acqua minerale) sviluppato su una carriera di 70 anni. Un’eccezione nel mondo della moda e un modello produttivo. Come preservare il valore del marchio e l’essenza della creatività di Pierre Cardin?

Jean-Pascal Hesse: Il valore del marchio Pierre Cardin si basa sulla sua storia e sulla personalità del suo creatore. Ciò che distingue Pierre Cardin da altri designer è soprattutto uno stile, un taglio, una linea, ma anche un fiero appetito per la sperimentazione. Chiunque lo sostituirà un giorno dovrà continuare sul percorso di questa creatività.

Club Italia-Francia: “Creo per una vita che non esiste ancora, per il mondo di domani.” Precursore, Pierre Cardin ha creato una moda senza tempo che va ben oltre il concetto di stagioni, che l’industria cerca oggi di cambiare. Uno stilista d’avanguardia, ha creato forme pure, geometriche, semplici e strutturate, insomma lo stile Cardin. Quali sono i creatori attuali che sono ispirati o più vicini a questo spirito creativo?

Jean-Pascal Hesse: Il mondo della moda è cambiato molto negli ultimi anni. I giovani designer stanno lottando oggi per rinnovarsi. Jean-Paul Gaultier rimane un vero creatore. So che Pierre Cardin rispetta molto il suo lavoro. Anche stilisti come Courrèges e Paco Rabanne hanno segnato la loro era con la loro moda futuristica, influenzano ancora i giovani stilisti e sono stati anche veri designer d’avanguardia.

Club Italia-Francia: 70 anni di creazione, un impero, i più grandi musei del mondo che organizzano mostre su moda e design di Pierre Cardin, un centinaio di Gran Premi internazionali nel campo del cucito, arte, design e business, il Museo Pierre Cardin a Parigi, che è uno dei cinque musei francesi più famosi al mondo. Nel 1992 è stato il primo stilista ad essere eletto membro dell’Accademia delle Belle Arti. Lei ha celebrato i suoi 70 anni di carriera in una magnifica antologia “Cardin” ed è stato vicino a Pierre Cardin per più di 25 anni, quali sono i suoi ricordi più memorabili?

Jean-Pascal Hesse: Lavoro per Pierre Cardin da 25 anni. Ho molti ricordi, ma il più importante per me sono i miei viaggi in Asia con lui, specialmente in Cina e in Giappone. Alcune serate a Maxim’s, alcune sfilate che abbiamo organizzato insieme mi tornano speso in mente, come l’ultima all’Institut de France. Ho imparato molto con Pierre Cardin e soprattutto che con lui, il presente è sempre combinato con il futuro!

Club Italia-Francia: per più di 25 anni, lei è stato direttore delle comunicazioni per il gruppo Pierre Cardin. Qual è il segreto della sua longevità? Come ha visto evolvere il mondo della moda?

Jean-Pascal Hesse: La mia longevità al Cardin è sicuramente dovuta al posto che ho saputo tenere accanto a lui e alla distanza presa con gli eventi … Ho visto la moda evolversi e adattarsi al suo tempo e al nuovo standard di bellezza di oggi. Ha accompagnato negli ultimi anni l’emancipazione sociale delle donne e rimane ancora l’espressione estetica del nostro tempo. Ho seguito questa evoluzione con curiosità a volte senza capirla …

Club Italia-Francia: in Italia Giorgio Armani ha creato una fondazione per garantire la sua successione, Trussardi è stata rilevata dal fondo italiano QuattroR, Versace acquistata dall’americano Michael Kors. Gucci, Valentino, Bottega Veneta, Fendi appartengono a società straniere. Pierre Cardin considera il suo impero del valore di 1 miliardo di euro. Quale futuro per la successione del gruppo?

Jean-Pascal Hesse: La successione di Pierre Cardin non è ancora stata stabilita perché è ancora vivo e sempre presente nella società che conduce. A 97 anni, continua a vegliare sul suo impero. Penso che il desiderio sia di trasmettere gradualmente il testimone al suo nipote italiano Rodrigo Basilicati.

Club Italia-Francia: conosciamo il suo interesse per la cultura. Delegato per la cultura, organizzatore di mostre ed eventi culturali, consigliere comunale responsabile degli eventi culturali del sedicesimo arrondissement, qual è il posto e l’importanza della cultura nella nostra società?

Jean-Pascal Hesse: la cultura è il modo migliore per imparare, trasmettere e condividere. Mi è utile perché è uno strumento di fuga favoloso. Come persona eletta, ad esempio, ho sempre visto la cultura come un fattore di attrattiva, mi è sempre piaciuto progettare mostre in luoghi deviati dalla loro origine, è stata una scommessa rischiosa che spesso ho osato. La cultura rimane per me una fonte di piacere che dobbiamo difendere, perché migliora la qualità della nostra vita. Dobbiamo sempre dargli un posto nella nostra vita poiché non dimenticare, permette all’uomo di elevarsi!

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Club Italie France - Opinion Leader Jean-Pascal Hesse
Autore e storico di formazione. Per 25 anni è stato responsabile della comunicazione del gruppo Pierre Cardin
Club Italie-France: Chloé Payer - Team
a cura di
Chloé Payer