
Eric Véron
Club Italia-Francia: Lei è l’unico francese che si presenta alle elezioni comunali di Milano che si svolgeranno nel fine settimana del 3 ottobre. Si considera un simbolo dell’integrazione europea?
Eric Véron: La mia candidatura è più di un simbolo: una realtà e spero presto nella normalità. Quello di permettere ai cittadini europei di esprimersi politicamente, ovunque si trovino in Europa. Ci esprimiamo votando e possiamo anche partecipare alla vita politica nominandoci. La mia trova la sua motivazione nel mio attaccamento a questa città che mi ha accolto 18 anni fa e nella mia gratitudine per aver potuto fiorire lì, professionalmente e personalmente. Voglio quindi rappresentare i 35.000 cittadini comunitari che vivono a Milano e che meritano di partecipare attivamente alla gestione della città. In cambio, una volta eletto, vorrei essere una sorta di ambasciatore di Milano nel mondo esterno.
Club Italia-Francia: quali sono secondo lei le priorità per i territori dopo la crisi sanitaria che abbiamo appena vissuto? Quale sarà il rapporto tra comuni e città?
Eric Véron: Milano è la città che conosco meglio e tutti ricordiamo come siamo stati i primi a subire l’ondata di Covid nel 2020. Oggi Milano vuole guardare al futuro: sfruttare i piani di ripresa per accelerare la trasformazione iniziata 10 anni fa, per essere pronti a raccogliere le sfide di ogni città che, come Milano, vuole essere tra le capitali europee di domani. E le Olimpiadi invernali del 2026 saranno una prima occasione per mostrare al resto del mondo che Milano è tornata sulla scena internazionale. L’amministrazione di Beppe Sale, che è il sindaco uscente e che sostengo, sarà nella posizione migliore per continuare l’immenso lavoro iniziato 5 anni fa e che già oggi permette alla nostra città di mostrare un volto decisamente moderno, elegante e ambizioso.
Club Italia-Francia: pensa che l’integrazione europea dovrà passare per una riduzione dell’influenza economica e finanziaria della Germania?
Eric Véron: Non sono sicuro che dovrebbe essere un obiettivo in sé. Credo di più nell’obiettivo per ogni Paese, e in particolare l’Italia, di consolidare e rafforzare la propria influenza. Questo è esattamente ciò che Mario Draghi lavora quotidianamente: restituire credibilità all’Italia in Europa. E, come ha ricordato nel discorso inaugurale al Parlamento, questa credibilità richiede un ritorno alla crescita. La grande maggioranza degli italiani sostiene Mario Draghi nei suoi sforzi ed è per questo che possiamo essere ottimisti sul fatto che questo obiettivo, con il tempo e le riforme, sarà raggiunto.
Club Italia-Francia: le relazioni franco-italiane continuano a svilupparsi, eppure molto resta da fare. Secondo lei, in quali settori investire per rafforzare il rapporto tra questi due Paesi?
Eric Véron: Credo che i rapporti siano già molto stretti. Non ci sono molti equivalenti in Europa! Ciò che deve essere rafforzato oggi è il peso dell’Europa. Se le relazioni franco-italiane possono contribuire a ciò, è difendendo, nel concerto delle nazioni, le posizioni del partner, quando queste vengono messe in discussione. Penso, ad esempio, che l’Italia dovrebbe sostenere con più forza la Francia quando deve affrontare sfide a livello internazionale, come l’intervento nel Sahel o la crisi dei sottomarini. Allo stesso modo, la Francia dovrebbe essere un partner più costante quando l’Italia cerca di gestire al meglio l’afflusso di rifugiati dall’Africa.
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fondatore di Vailog, società specializzata in sviluppo immobiliare industriale, che ha sede a Milano
