
Clarissa Burt
Club Italie-France: Clarissa, icona di bellezza, intelligenza e savoir-faire. Lei può vantare esperienze importanti in varie arti: moda, cinema, scrittura, imprenditoria. Si può dire che ognuna di esse ha caratterizzato una fase della Sua vita e quale l’ha entusiasmata di più?
Clarissa Burt: Questa è una bella domanda, e mi mette un po’ in difficoltà. Se io dovessi sceglierne una, ovviamente quando ho fatto la modella ero più giovane; è stato davvero un momento determinante della mia vita, perché avevo capito che potevo lasciare il mio Paese di nascita, potevo giungere in un altro Paese dove non conoscevo nessuno, potevo imparare una lingua nuova che non conoscevo, inserirmi in un contesto che non era il mio, per poi diventare cittadina italiana dopo qualche anno, e capire che facendo questa scommessa con me stessa, non solo ho trovato una seconda famiglia, una seconda Patria, ma ho trovato anche una nuova lingua, una cittadinanza che poi è la seconda, ma mai seconda nella mia vita. Il fatto sta che ovunque io vada nel mondo, gli italiani ci sono; li cerco, li trovo, mi trovano, non saprei come spiegarlo meglio. Anzi oltre che dire che quest’Italia per me è una grande riuscita, una grande scommessa, ed una grande promessa.
Club Italie-France: Ci parli del suo ultimo libro che è stato presentata proprio l’undici novembre, proprio qui in Italia.
Clarissa Burt: “Ridefinisci la tua autostima”, è un libro che ho voluto scrivere, ormai sono 20 anni che ero dietro questo progetto, finalmente si è realizzato durante il Covid, guarda il caso. Questo libro è stato scelto da un editore newyorkese, e lì avevo capito che durante il Covid, in un momento in cui i libri erano poco venduti, gli editori erano con un po’ di paura a causa del momento di grande incertezza, soprattutto nel sottoscrivere progetti nuovi. Quando ho capito che un editore di quel calibro poteva scegliere un libro come il mio, libro che parla della crescita personale, dello sviluppo personale, io ho capito che ero sulla strada giusta. Quindi dopo due anni, due anni e mezzo di grande difficoltà, di perdita nello scambio di affetti, di famiglia, amici, finanze anche, e lavoro, di motivazione ed ispirazione, un momento di grande sconforto e poca certezza, credo che un libro come il mio è proprio la lettura che ci vuole per andare in avanti; il titolo in inglese, “The self-esteem regime”, contiene la parola “regime”, ciò che vuol dire un modo organizzato per fare le cose. Leggendo il mio libro noterai che è suddiviso il 12 capitolo. Il primo, “rilasciare”, il secondo “ricostruire”, il terzo capitolo si intitola “responsabilità”, e via facendo. Quindi quando un lavoro si effettua con coraggio, tenacia e con serietà, credetemi, si raggiunge la luce in fondo al tunnel, una luce così brillante, che davvero ne vale la pena.
Club Italie-France: Lei vanta un percorso eccezionale qui in Italia: tv, cinema, ovviamente moda, letteratura ed anche imprenditoria. Quale di queste esperienze è stata più importante, o comunque l’ha motivata di più? Come sono nate tutte queste connessioni tra queste attività, tra loro diverse?
Clarissa Burt: Fare la modella è stato sempre una cosa che volevo fare e l’ho fatto alla grande, se posso dirlo. Sono tra le prime modelle negli anni ’80, a fare un tout court, poiché all’epoca c’erano modelle di catalogo, le modelle di editoriale, di passarella, c’erano generi di modelle diversi. Io sono stata una delle prime a fare tutti i generi. Dove mi mettevi mi mettevi, credo di essere andata bene. Questo mi ha insegnato molto, ma la televisione è il mio primo grande amore, tutta la televisione dal vivo, lavorare con una platea dal vivo, non ha paragone. Ammetto che sono sempre stata motivata a fare l’imprenditrice. Ho capito subito che avevo molto da imparare, e piano piano ho imparato, compiendo anche degli errori, da cui ho imparato molto.
Club Italie-France: Lei ha notoriamente fatto della televisione ed ha conosciuto personaggi storici della televisione italiana, come Pippo Baudo e Raffaella Carrà. Avrebbe una curiosità da poterci raccontare?
Clarissa Burt: Sì. Ringrazierò sempre Raffaella Carrà, pensa che ho sentito in questi giorni Sergio Japino, dopo tanti anni, e vorremmo fare una rimpatriata all’insegna dell’amicizia, anche per ricordare la scomparsa dell’amica Raffaella Carrà. Molti pensavano che vi potessero essere delle gelosie da parte sua, ma assolutamente, niente di più sciocco. Lei con me è sempre stata una grande professionista, una grande amica, una donna di una classe estrema.
Club Italie-France: Il suo sito ci racconta un po’ di Lei. “You’re Only as Beautiful a Your Last Good Deed”, è una sua frase. Forse un motto, una maniera di vivere sana per poter andare avanti sempre meglio?
Clarissa Burt: Quando mi sono espressa in questo modo, volevo dire: “Tu sei bella solo quanto la tua ultima opera di bene”, ovvero i comportamenti sono fondamentali, non basta la bellezza fisica. Va ricordato che ognuno ha il suo percorso, ognuno attraversa un momento facile o difficile che sia, ma ognuno va trattato con rispetto e con gentilezza.
Club Italie-France: Si può dire che Lei ha incarnato davvero i rapporti tra gli Stati Uniti e l’Italia, collaborando tra l’altro con la Fondazione Italia-USA. Come sono secondo Lei, oggi i rapporti tra questi due Paesi?
Clarissa Burt: Secondo me sono ottimi, come lo sono sempre stati, come lo saranno sempre. Io ricordo che durante il periodo post-attacco alle Torri Gemelle, mi ricordo che durante un mio intervento in televisione, da Bruno Vespa nella sua trasmissione “Porta a porta”, per la prima volta piansi in televisione. E l’affetto, l’amore, la stima, i messaggi, tutto l’amore che ho ricevuto è un qualcosa di cui mi ricordo come se fosse ieri. Mi ricordo che c’era un signore o una signora un po’ più anziani, che vennero da me, forse mi trovavo ad Anzio (non ricordo bene), per rendere omaggio a tutti i veterani in diversi cimiteri in giro per l’Italia, e questo signore o signora, mi disse: “Clarissa, io ricordo tutt’ora oggi, che c’era un soldato americano che si chiamava Robert. Quando ero piccolo mi diede della cioccolata, ed io non l’ho mai dimenticato, perché stavo morendo di fame”. Mentre racconto questo episodio, ho ancora dei brividi, delle emozioni. Brividi che comportano una fonte di grande privilegio, di grande onore, e ringrazio sempre l’Italia per avermi accettato e preso sotto la propria ala, come una figlia.
Club Italie-France: Venendo al suo sito, ci viene voglia di tornare ai bellissimi anni ’80, alla “Belle Époque”, come diremmo in francese. Qual è il consiglio che si sentirebbe oggi di dare a chi decide di intraprendere, di diventare un giovane imprenditore?
Clarissa Burt: Innanzitutto, crederci. In secundis, lavorare sodo, essere tenaci sempre. Saper accettare un “no”, un “no”, vuol dire “forse”. E quando tu capisci che un “no”, non è un “no”, ma un “forse”, e mai un “no” definitivo. Ed anche se dovesse diventare un “no” definitivo, bisogna pensare a quali siano le altre possibilità. Un “no”, è un rimpiazzo per un eventuale “sì”. Un “no”, quasi in chiave formativa.
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Intervista del
18 Novembre
Informazioni
modella attrice personaggio televisivo imprenditrice e scrittrice
Autrice del libro “Ridefinisci la tua auto-stima”.
